Donne pioniere. Settantuno storie vere. Il saggio di Anna Maria Pierdomenico...
Donne spesso dimenticate dalla storia che conta, messe ai margini di una società che le ha punite semplicemente per il loro sesso. Da Marie Curie a Rosalind Franklin, da Agatha Christie e Mary Shelley, da Jane Austen a Matilde Serao, la storia di 71 donne straordinarie...
Articolo a cura di Andrea Contorni - Venerdì 3 maggio 2024
"Donne Pioniere" raccoglie le storie vere di settantuno donne. Figure spesso non troppo considerate dalla Storia o non considerate affatto, per l'importanza che invece hanno avuto. Grazie al saggio di Anna Maria Pierdomenico riprendono vita le vicende umane di donne dal formidabile talento scientifico, artistico e letterario o impegnate in grandi e piccole lotte sociali per i diritti umani.
Anna Maria Pierdomenico, autrice originaria di Chieti in Abruzzo, ci ha abituati al romanzo storico. A sua firma sono pubblicati due volumi di successo quali "Rebecca. La figlia del Diavolo" (2016) e "Il Giglio Insanguinato" (2018). Il terzo libro, quello di cui vi parlo in questo articolo, si palesa come un'opera importante e di grande rilievo culturale. Un saggio che da un lato contempla le grandi figure femminili della Storia, dall'altro non tralascia coloro che pur essendo figure più piccole, si sono rese protagoniste di storie di eroismo civile: Rosa Parks, Italia Donati, Rosa Oliva e Lola Di Stefano sono quattro esempi di donne che non sono volute rimanere al loro posto, chiuse in quell'angolo in cui la società del tempo le aveva relegate. Tutte le protagoniste di "Donne pioniere. Settantuno storie vere" di Anna Maria Piedomenico, sono donne che hanno lottato e dato battaglia, avventurandosi in imprese che sembravano improbabili e conseguendo traguardi inarrivabili. Ma "Donne Pioniere" è anche un monito, perché tanto è stato fatto affinché queste storie sembrino retaggio di un tempo lontano, ma altrettanto c'è ancora da fare nella lunga strada verso una vera parità di genere. Ma ora cedo la parola all'autrice, Anna Maria Pierdomenico.
01. Anna ti conosciamo per i tuoi romanzi, dove realtà e fantasia si intrecciano in contesti storici ben precisi, invece con "Donne pioniere. Settantuno storie vere" siamo dinanzi a un saggio, quasi un prontuario di straordinarie figure femminili. Come è nata l’idea di scrivere un’opera di tal fatta e nella volontà di concepire un saggio, cosa ti ha spinto a dedicarlo alle donne che hanno fatto la Storia?
Inizio ringraziando per lo spazio concesso a me e alle mie "Donne pioniere". Qualche anno fa ho aperto una pagina Facebook per avere uno spazio in cui non solo far conoscere quello che scrivo, ma anche parlare di temi per me importanti. L’emancipazione femminile e la parità dei diritti sono dei temi che mi sono sempre stati a cuore e così ho cominciato a studiare le vite di alcune grandi donne per poterle raccontare a modo mio. Sono partita da alcune molto note, come Marie Curie e Artemisia Gentileschi ad esempio, e pian piano ho scoperto un fitto sottobosco di figure meno conosciute ma che meritavano di avere una voce. Nel mio piccolo ho voluto scuotere la polvere che ricopriva la loro storie e farle uscire dall’oblio, come è stato, giusto per citarne qualcuna, con Lola Di Stefano o Italia Donati. Alcune vicende riguardano donne che hanno compiuto gesti di resistenza civile come Rosa Parks, altre piccoli ribellioni contro l’ottusità, altre ancora il tragico destino a cui le donne sono state condannate solo in virtù del loro sesso. Col tempo ha preso corpo l’idea di raccogliere tutto in un libro e il mio editore è stato entusiasta dell’idea.
02. Le donne nella Storia… ad oggi, con l’esclusione di alcuni grandi nomi dell’antichità, entrate nell’immaginario collettivo, ci sono centinaia di figure femminili che hanno segnato la Storia, dal Medioevo all’epoca contemporanea, molte dimenticate o appena accennate, altre ricordate ma comunque sempre in secondo piano rispetto ai pari maschili. In una società occidentale che spesso sembra rincorrere con affanno il giusto principio della parità di genere, perché è così difficile cominciare proprio dalla Storia o in generale dalla Cultura?
Credo che ci siano ancora diverse forme di resistenza all’argomento, che per fortuna stanno venendo scardinate, sopratutto nei più giovani. Io sono un’insegnante delle scuole medie e vedo che in genere i ragazzi sono molto sensibili all’argomento, di cui parliamo ogni volta che è possibile. Siamo davanti ad un cambiamento, fin troppo lento ma costante, del modo in cui vengono considerate le donne ma per alcuni, chissà perché, questo è inaccettabile. Un problema chiave è che le rivendicazioni di parità di genere vengono prese come un atto per sottomettere gli uomini, il che è una ovvia sciocchezza: quella che che si cerca è l’equità, nessun genere deve prevalere sull’altro. Forse, per chi si oppone a questo cammino di civiltà, è difficile accettare che siano esistite donne dalle grandi qualità a cui semplicemente non sono stati dati mezzi e voce. Altri - quelli che sostengono che "ci sono altri problemi" di qualsiasi argomento si parli - forse sottovalutano l’importanza dell’esempio di queste donne o ritengono risibile la questione. Nel corso dei millenni abbiamo accumulato tanti stereotipi, non solo sulle donne ovviamente, e il cammino per liberarsene è lungo e riguarda tutti noi.
Le vere storie di 71 donne a firma di Anna Maria Pierdomenico in Donne pioniere...
03. In "Donne pioniere", tu hai trattato ben 71 donne, tra storia, letteratura, impegno civile con una ricerca storica precisa e puntuale, "senza bisogno di cavalcare l’onda mediatica del tema", come ho letto su una delle tante recensioni positive che accompagnano l’opera. Ti chiedo, tra tutte queste donne con le loro storie, spesso drammatiche, quali ti hanno colpito e coinvolto di più e perché?
Ho un particolare affetto per le figure meno famose e trovo bello contribuire a riscoprirne la memoria. Citavo prima Lola Di Stefano, un’insegnante di Bussi sul Tirino, in provincia di Pescara, che negli anni ‘50 ha salvato la vita a oltre sessanta alunni delle elementari. In una fabbrica ci fu una fuga di cloro e la nube tossica arrivò fino alla vicina scuola, ma Lola si avvide in tempo del pericolo e fece in modo che i bimbi si proteggessero le vie aree fino a che non furono evacuati un po’ alla volta. Impegnata a salvare i bambini non pensò a se stessa e rimase intossicata, morendo a poco più di trent’anni. Altra figura che mi è particolarmente cara è quella di Rosalind Franklin, la scienziata che per prima vide il DNA ma i cui appunti furono trafugati e che non ricevette mai alcun credito. Altri, anni dopo, vinsero il premio Nobel per questa scoperta, senza riconoscerle i suoi meriti. Ne menziono un’ultima: Hedy Lamarr, un’attrice bellissima che era anche un’ingegnera. Durante la seconda guerra mondiale Hedy inventò un sistema per teleguidare i missili e lo propose all’esercito americano, che le rise praticamente in faccia. Quella tecnologia oggi è alla base del Wi-Fi.
04. Tra libri e attività divulgativa sui tuoi canali ufficiali, sei sempre in "movimento culturale", ecco, cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro, a cosa stai lavorando?
Questo è un periodo in cui il mio lavoro mi porta via più tempo ed energia del solito, però cerco di non tralasciare le mie passioni, quindi oltre alla pagina Facebook e al mio sito ho diversi progetti in ballo. Da poco è uscito "Gotico Abruzzese", sempre per edizioni Tabula fati, una raccolta di dodici racconti misteriosi ambientati in altrettanti castelli abruzzesi. Ogni storia è narrata da un autore diverso e l’antologia è stata curata da me, Andrea La Rovere - mio compagno di vita oltre che di libri - e da Angelo Marenzana. Ancora più recente è "Il dodecaedro stellato", in cui ho una piccola parte di voce narrante, mentre la parte del leone è quella dei racconti neri scritti da La Rovere e Marenzana. Progetto più ampio è quello che riguarda il seguito de "Il giglio insanguinato", un nuovo giallo con gli stessi investigatori e che stavolta sarà ambientato a Roma. La storia prende le mosse da un evento narrato anche in "Donne Pioniere", l’esecuzione di Beatrice Cenci, che venne decapitata per aver assassinato il padre che abusava di lei. Per ora sono ancora agli inizi, incrocio le dita.
Nel silenzio delle loro epoche, le Donne pioniere hanno fatto la Storia e Anna Maria Pierdomenico racconta le loro imprese con competenza e passione...
Anna Maria Pierdomenico concepisce un saggio importante, ben scritto e anche originale. Un testo che vedrei bene adottato nelle scuole medie e superiori per quanto è storicamente valido. Non per nulla "Donne pioniere" è stata Opera Finalista nella sezione saggistica della IX Edizione del Premio dell'Editoria Abruzzese, edizione 2021. Vero è quanto letto in diverse recensioni: la nostra scrittrice non cede alla tentazione di cavalcare l'attualissima ma rischiosa tematica dell'emancipazione femminile. "Donne pioniere", dall'alto della capillare ricerca storica che ne costituisce la base, spinge a riflettere senza necessità di enfatizzare determinati concetti o di "fare la morale". L'attenzione della Pierdomenico a non andare mai oltre le righe e a muoversi nel campo del verificabile, già emersa nei romanzi storici citati sopra, trova il suo naturale percorso nel saggio storico dove non è prevista commistione tra elemento reale e di fantasia. E si scopre con grande piacere la poliedricità di un'autrice che si conferma tra le più interessanti del panorama narrativo italiano.
Note e riferimenti:
- Sito ufficiale di Anna Maria Pierdomenico.
- Pagina Facebook ufficiale dell'autrice.
- "Donne pioniere. Settantuno storie vere" su Amazon.
- Per le fotografie e le grafiche di "Donne pioniere" si ringrazia Anna Maria Pierdomenico.
- Le grafiche sono realizzate con Licenza di utilizzo "Canva" regolarmente acquistata.
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