Incontro con la scrittrice Fiorella Franchini...
Fiorella Franchini, scrittice dai numerosi riconoscimenti, ha pubblicato due romanzi storici, "Korallion" e "Il Velo di Iside", raffinati affreschi del passato.
Articolo a cura di Andrea Contorni
Fiorella Franchini
Fiorella Franchini è giornalista pubblicista. Collabora con il quotidiano "Il Denaro.it" e pubblica con riviste e periodici specializzati tra cui "Arte&Arte", "MardeiSargassi" ed "Essere". Per oltre dieci anni è stata direttore editoriale del web magazine "Napoliontheroad". Al romanzo d’esordio "L’Orchidea Bianca" (1995 - Il Girasole) hanno fatto seguito le opere "I fuggiaschi di Lokrum" (1998 - Marotta), "Nanhai" (2002 - Il Mezzogiorno Editore) e "I Fuochi di Atrani" (2006 - Kairòs) per i quali ha ricevuto importanti riconoscimenti in concorsi e premi letterari. Nel 2013 ha pubblicato undici interviste nell’antologia "Donna è anima" della "Savarese Editore". Nel 2014 vede la luce il romanzo storico "Korallion" pubblicato dalle Edizioni Kairòs mentre nel 2018 è la volta de "Il Velo di Iside" edito da "Homo Scrivens". Fiorella Franchini è membro di Giuria di diversi Premi Letterari, svolge attività di ufficio stampa e conduce incontri culturali, presentazioni e lezioni di giornalismo. Il romanzo storico "Il Velo di Iside" ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti tra cui il "Premio Internazionale Città di Caserta… incostieraamalfitana" XII Edizione, il Premio Speciale "Megaris" XXVII Edizione, il secondo posto al "Premio Letterario Residenze Gregoriane 2019", la segnalazione di Giuria al "Premio Golden Books Awards 2019" e il Premio della Giuria al "Premio Caffè delle Arti 2019".
Cinque domande...
01. Fiorella, una vita per la cultura contraddistinta da una grande passione per la scrittura. Come è nato e si è evoluto in te questo amore per la cultura letteraria che ti ha portata a lavorare nel campo come giornalista e a cimentarti nel mestiere di scrittrice con tante opere all'attivo?
Ho sempre considerato la scrittura un dono, dal momento che ho vinto il mio primo concorso con una poesia dedicata alla mamma a dieci anni. Credo fosse un premio intitolato a Giacomo Leopardi. Da allora ho sempre letto e scritto per piacere o per pubblicare: poesie, articoli, romanzi. In realtà non ho ancora deciso cosa farò "da grande", la giornalista o la scrittrice? Perchè scegliere? Amo entrambi i modi di scrittura. Parafrasando Italo Calvino, posso dire che scrivo per comunicare, perché la scrittura è il modo in cui riesco a far passare attraverso di me quello che mi arriva dalla cultura che mi circonda, dalla vita, dall’esperienza, dalla letteratura che mi ha preceduto, a cui aggiungo quel tanto di personale che dipende dalla mia personalità, e che attraverso i miei testi torna in circolazione, sperando che arricchisca altri, così come accade a me.
02. Nel 2014 hai pubblicato il romanzo storico "Korallion" un raffinato affresco di un'epoca passata in cui le storie degli uomini si fondono con la leggenda, con la magia e con il volere degli Dèi. Quali sono state le motivazioni che ti hanno spinta ad intraprendere questa "avventura storica"? E a cinque anni dalla sua pubblicazione, qual è il bilancio che puoi trarre da questo romanzo e dall'esperienza stessa di averlo scritto e pubblicato?
L’obiettivo era quello di avventurarmi in un periodo poco frequentato, in luoghi che appartenevano al mito ancor prima che cominciasse la storia. Conosciamo poco le nostre radici italiche, eppure noi siamo tutte le stratificazioni e le culture che si sono succedute, opici, greci, etruschi, sanniti, romani e tutte le genti che per migrazioni, invasioni o commerci sono giunti sulle nostre sponde. Più ricercavo e apprendevo, più scoprivo un mondo di storie ricco e suggestivo. Greci, Etruschi, Mamerti e Sarrasti, tutti ambivano al mare e alle ricchezze di una costa felice, baciata dal favore degli Dèi, ma anche terreno di scontro delle forze della natura. Un epilogo tragico, quello della storia d’amore del principe etrusco Rasna e della fanciulla greca Leucosia per sottolineare il potere del fato, i rapporti spesso conflittuali tra popoli diversi alla ricerca di nuovi territori, gli intrighi del potere, la natura bella e terribile e, per questo, considerata espressione delle divinità. I lettori sono rimasti sorpresi, affascinati, disorientati. A distanza di cinque anni, forse, semplificherei la trama e ridurrei i personaggi, o forse no. Un libro troppo "impegnativo" per un pubblico impreparato ad affrontare le proprie origini, dimenticate dai programmi scolastici e dall’informazione culturale. Per me è stata un’avventura incredibile, per tanti una grande scoperta.
03. Con il romanzo "Il Velo di Iside" tu prosegui lungo il sentiero della narrativa storica tracciato da "Korallion". La vicenda è ambientata a Neapolis durante il regno di Vespasiano. Anche in questo caso, hai dato vita a un romanzo raffinato ed erudito in cui storia e mito si intrecciano. Mi è molto piaciuto il riferimento al culto di Iside, Dea entrata nel pantheon romano, e tutto quanto concerne l'insediamento della colonia egizia in terra italica. Come hai concepito questo romanzo, qual è stata la sua genesi e quanto lavoro di ricerca storica c'è alle sue spalle?
Entrambi i romanzi hanno avuto bisogno di una lunga ricerca, almeno un anno di letture tra saggi, romanzi, articoli. L’idea è nata durante una presentazione di "Korallion" nel centro storico di Napoli, a piazzetta Nilo, nel cuore della Regio Nilensis, il quartiere abitato dagli alessandrini, ricchi mercanti provenienti da Alessandria d’Egitto, che insieme a merci preziose hanno portato in città, durante il periodo greco-romano, i propri culti e le proprie tradizioni. Mi è venuta in mente una descrizione dello storico Bartolomeo Capasso che proprio in quel luogo situava il tempio dedicato a Iside e ne descriveva la sontuosità, le litanie delle sacerdotesse, i rituali. La tradizione egizia si è radicata profondamente nella cultura napoletana. Pensiamo al particolare rapporto con il mondo dell’aldilà, alla superstizione, alle scuole esoteriche, al culto delle Madonne brune. Non a caso quell’intrico di vicoli, palazzi, piazze è considerato uno scrigno di tesori storici, artistici, religiosi, di energie arcane. L’amore proibito della sacerdotessa Cassia Livilla e del navarco Valerio Pollio Isidoro, la congiura contro Roma, sono stati il pretesto per suggerire importanti temi storici, il culto isiaco molto diffuso da Roma a Pompei, la multiculturalità dell’impero romano, la grande flotta imperiale di Miseno, la schola militum, le terme, i banchetti, le ricche ville di Baia.
04. Nei tuoi romanzi storici c'è un "protagonista" ricorrente: la città di Napoli alla quale tu sei indubbiamente legata. Attraverso le tue opere, un lettore attento può scoprire l'immenso patrimonio storico, culturale e archeologico della città partenopea. Quando hai deciso di ambientare le tue opere a Napoli, hai pensato alla possibilità di donare al tuo pubblico una visione diversa della città, una sorta di sua riscoperta culturale e non solo?
In effetti, volevo raccontare la mia città al di là dei soliti stereotipi: pizza, mare, mandolino, camorra. Per me è possibile farlo solo attraverso la sua storia e i suoi miti, quello che fa della napoletanità una filosofia di vita, atavica e spirituale. Il riscatto di Napoli può realizzarsi solo attraverso la valorizzazione del suo immenso patrimonio culturale. E’ un valore intellettuale ed economico. Per lo stesso motivo amo ambientare le vicende anche nei Campi Flegrei, un sito archeologico straordinario e poco frequentato, fuori dai maggiori circuiti di visita per una disorganizzata politica turistica, ma ricco di fascino e di testimonianze.
05. Avendo pubblicato diverse opere negli anni, puoi farmi una panoramica del mondo editoriale italiano in base alla tua esperienza? E per il futuro, che progetti hai, letterari e non solo?
Difficile per uno scrittore farsi strada nel panorama editoriale dominato dai grandi marchi che mirano al prodotto commerciale più che alla qualità. Il mercato predilige i nomi già conosciuti, i contenuti popolari. Le piccole case editrici faticano a restare a galla. Tuttavia, accanto a quelli che ricorrono alle pubblicazioni a pagamento, ci sono editori seri e motivati. Gli autori, purtroppo, in entrambi casi sono spesso soli e in perenne competizione. Se la malattia dello scrivere "è un male pericoloso e contagioso", la lettura è un vizio poco diffuso e i numeri sono difficili da ottenere. Io continuerò a scrivere perché non posso farne a meno, forse perché sono sempre insoddisfatta e spero di migliorare, perché ho ancora voglia di entusiasmarmi e di raccontare la mia meraviglia. Il giudizio entusiasta dei lettori, le recensioni positive, i premi sono risultati che mi spronano a proseguire. I progetti sono tanti: continuerò a occuparmi di cronaca culturale per il mio giornale e a viaggiare nel tempo, nell’Italia antica, durante l’Impero Romano o nel Medioevo. Ho tante storie in mente, personaggi che si affollano nella mia immaginazione e si spintonano per avere la precedenza. Tuttavia, i lettori e l’editore "Homo Scrivens" mi chiedono il sequel de "Il Velo di Iside". La mia fantasia e la mente sono già al lavoro. Chissà dove mi condurranno!
Sito dell'autore e note
- www.facebook.com/ILVelodiIside: Pagina Facebook ufficiale del romanzo "Il Velo di Iside".
Immagini e fotografie
- Immagini e fotografie sono pubblicate con il permesso di Fiorella Franchini. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione articolo: 15 Giugno 2019
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