Articolo a cura di Andrea Contorni.
Nativa di Corvara, un pittoresco borgo dell'entroterra pescarese, Miriam Giuliani, dopo la maturità classica, frequenta la Facoltà di Scienze Biologiche a L'Aquila dove partecipa attivamente al movimento studentesco. Successivamente insegna nelle scuole medie, collaborando come giornalista con la rivista "Cosmopolitan". "Solo una donna" è il suo romanzo d'esordio nel 1989. Segue nel 2003 "Il giardino di pietra" con il quale si aggiudica il secondo posto nel corcorso di narrativa "Histonium 2005". Il suo racconto "A faccia in giù" viene inserito nella raccolta di brani "Cronache di un tempo senza tempo" di Silvia Ganzitti per le Edizioni Solfanelli (2020). "Dalle stelle in poi" pubblicato nel novembre 2020 con le "Edizioni Mondo Nuovo" è un'opera di alta levatura per i contenuti e la forma estetica. Il libro conta la prefazione dello scrittore Franco Pasquale e si presenta già dal titolo come un enigma da sciogliere nella profondità dell'anima. La Giuliani interroga la Storia, la Scienza, l'Antropologia, la Mitologia e le Sacre Scritture alla scoperta del "Fanciullo Divino". L'esistenza e gli insegnamenti del Maestro d'ascia Gesù sono gli unici punti di riferimento per una ricerca interiore profonda e mai del tutto compiuta...
Miriam, dal Liceo Classico alla Facoltà di Scienze Biologiche ma una passione per la scrittura che ti ha portato negli anni a collaborare con Cosmopolitan come giornalista fino al desiderio di cimentarti nella professione di scrittrice. Puoi raccontarmi questo percorso e la sua evoluzione fino a "Dalle stelle in poi"?
"C’è come un imperativo interiore che mi spinge ad esternare sotto forma di scrittura quel groviglio di pensieri e moti dell’anima, forse al fine di chiarirli prima di tutto a me stessa. Nelle prime produzioni, poesie, componimenti e articoli per riviste prevaleva ancora quella fluidità della bella prosa appresa ed esercitata sui banchi della scuola. Col passare degli anni la mia scrittura credo si sia andata spogliando gradualmente di fronzoli e orpelli , diventando più sofferta, attenta all’essenziale, senza disdegnare peraltro la ricerca dell’espressione poetica.
A questo periodo risalgono le mie opere giovanili, prodotte sotto forma di romanzi, con spunti autobiografici: “Solo una donna “ e “Il giardino di pietra”. Fa seguito un lungo periodo di silenzio della musa. La scrittura, come qualunque abilità, ha bisogno di essere esercitata ed io, negli anni della maturità, fui assorbita dalle sfide che mi poneva il mio ruolo di educatrice e di madre. Quando venne di nuovo a prodursi nelle maglie dei miei impegni uno spazio, esso fu inizialmente riempito da un rinnovato interesse per la filosofia, che tanto entusiastico stupore aveva suscitato in me, ai tempi degli studi liceali.
L’interesse si estese ai moderni pensatori e alle scuole di pensiero, antiche e attuali. Ascoltai e lessi ciò che era scaturito dalle grandi menti con avidità. All’interesse meramente razionale si intrecciava l’urgenza di trovare le chiavi di tanti misteri, che avviluppano la vita e l’universo impassibile. Leggevo, ascoltavo e prendevo appunti. Vi era qualcosa di sacro nelle intuizioni di queste menti elevate. Intanto cominciavo ad appuntare impressioni e riflessioni. Poi arrivò il momento di organizzare questa mole di appunti. Così ricominciava il lavoro dello scrittore: colui che tenta di fermare sulla carta l’ingovernabilità della vita."
In "Dalle stelle in poi" tu affronti un viaggio dell'anima "con armi spuntate, con una testa logorata da troppi pensieri perniciosi e una fede vacillante"... Posso affermare che questa "condizione" mentale era necessaria per concepire e intraprendere questo cammin0?
"Sicuramente questo genere di viaggi inizia con la frattura di un equilibrio nel sistema. Può essere un avvenimento drammatico oppure un lento deteriorarsi degli schemi. Da lì inizia la ricerca. All’inizio è una ricerca intellettuale: acquisisco delle informazioni, libri, video ecc. Alcuni restano in questa fase, da me descritta con queste parole: - Che folle ero stata a pretendere che l’universo mi disvelasse le sue verità nascoste. Ora avevo smarrito la via, non avevo più le certezze di prima, quelle che erano state il mio abito mentale, ma neanche ne avevo trovate di nuove.-
Come non chiamare in causa il sommo poeta? - Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita…- Metafora di ogni umano cammino, quando quel magico senso di protezione che ci ammanta nell’infanzia, inizia a sgretolarsi, lasciandoci alla mercè di ogni forza del male che alzi la sua brutta testa intorno a noi.
La ragione impone le sue ragioni. Il manto della fede a volte sopravvive ma non offre più protezione illimitata. Il viandante dello spirito cerca risposte e le cerca lì, dove qualcuno ha affermato con forza la sua Verità: i Miti, la Storia, i Testi Sacri. Ma cosa cerca in definitiva? Rispondo con queste belle espressioni di G. I. Gurdjeff: - Se un uomo ragiona e pensa bene, non importa quale cammino egli segua per risolvere questi problemi, deve inevitabilmente tornare a se stesso e incominciare dalla soluzione del quesito di cosa egli stesso sia e di quale sia il suo posto nel mondo che lo circonda. -
Ripartiamo dallo gnose sauton, da Agostino: nel profondo dell’uomo abita la verità."
Siamo dinanzi a un'opera che parte da una ricerca certosina sulle fonti. Dalla lettura della Bibbia allo studio meticoloso degli autori antichi e moderni, dei Vangeli apocrifi, degli scritti dei Padri della Chiesa... Tutto per rispondere a una domanda chiave "Chi era questo Gesù?"
"Poi avvenne che la mia attenzione investigativa fu catturata dal Gesù storico. Feci la conoscenza con un gran numero di studiosi che si sono prodigati ad approfondire la vicenda umana di Gesù Cristo, il periodo storico in cui è vissuto, i personaggi ed i fatti narrati nei Vangeli. Gente preparata che spesso conosce anche le lingue, l’ebraico e l’aramaico, e può, con cognizione di fatti confutare o chiarire alcune interpretazioni infedeli dei testi. Chi si imbatte per la prima volta in questo genere di studi può rimanere sconvolto, poiché, come ben si sa, questa figura è stata da noi assorbita fin dalla nostra infanzia, come mito, circonfusa di un alone di irrealtà che la esime dal rientrare nei canoni delle umane esperienze.
Tuttavia, trattandosi di un personaggio inserito in un contesto storico ben delineato, è naturale la curiosità di volerne sapere di più, rispetto alle scarne notizie che ci forniscono i Vangeli canonici. Di “biografie”, romanzate o scarne di Gesù Cristo, ne furono prodotte, dopo la sua morte in grandissima quantità, come mai avvenne né prima né dopo di lui, a testimonianza dell’eccezionalità dell’uomo, indipendentemente dalle sue attribuzioni divine, a cui si può credere oppure no.
Mi sembrò pertanto interessante approfondirne la conoscenza, mediante le altre fonti, ancorchè la maggior parte dei testi sia stata rigettata durante il concilio di Nicea nel 325 d.C.. Ma sappiamo come l’obiettivo del Concilio di Nicea fosse precipuamente di produrre una religione uniforme, che conferisse una fisionomia unitaria a quella che si intendeva assumere come religione ufficiale dell’Impero. Solo recentemente ci sono stati dei ritrovamenti che hanno riportato alla luce testi che erano stati rigettati e che propongono una visione più intimistica ed esoterica degli insegnamenti del grande Maestro.
Purtuttavia la conoscenza di chi Gesù sia stato o sia, esula ancora dall’umana ragione, allo stato attuale delle nostre capacità. Ma credo che non si debba smettere di cercare.
“Chi cerca non smetta di cercare. Quando avrà trovato si meraviglierà, quando si sarà meravigliato, sarà padrone del mondo.” (v. di Tommaso)."
Il tuo stile narrativo è elegante e diretto. Credo che delineare stilisticamente uno scritto sia la chiave di volta per renderlo accessibile e fruibile al lettore. Come hai stabilito il piano dell'opera, dalla forma di narrazione alla suddivisione dei capitoli fino alle considerazioni finali che sembrano chiudere il cerchio...
"Prima ancora che un’opera, fu una ricerca, la conoscenza di alcune visioni filosoficho-spirituali che impazzano oggigiorno con la produzione inesauribile di manuali per la ricerca della felicità. Fui affascinata per un po' da questo mondo variegato, una pletora di affabulatori new age che indicano molteplici strade per realizzare appieno le inesplorate possibilità del nostro essere uomini.
Tutto magnifico, indubbiamente, solo che… noi non siamo uomini, non siamo solo uomini. Le nostre radici affondano nel mistero e le nostre chiome spaziano nel cosmo. Come stabilire cosa faccia la felicità di un essere misterioso, la cui essenza e il cui destino ci sfugge? Bisognava tornare allo gnose sauton (conosci te stesso). Dai maestri new age passai ai maestri dello spirito antichi e moderni. Ascoltavo conferenze e leggevo scritti.
Dalla ricerca si è prodotta una vasta mole di appunti e trascrizioni di passi che mi erano sembrati particolarmente significativi. Ad essi andavo aggiungendo le mie considerazioni. Solo in un secondo momento è nata l’idea di raccogliere e cercare di dare un ordine a tutti questi appunti e quando essi sono stati disposti in bell’ordine mi sono chiesta se magari questo lavoro potesse essere utile a qualcuno. Ecco così è nato il libro.
Lo stile è volutamente asciutto e nasce da precise osservazioni di ciò che si sta verificando oggigiorno con l’avvento dei social. Ogni scrittore ma non solo, ognuno direi, si mette a produrre una quantità inarrestabile di parole, un’esaltazione parossistica di “ego” chiassosi, desiderosi di ribalta. Ebbene, io credo che si debba ritrovare prima di tutto un po’ di silenzio, poi, se proprio si sente il bisogno di esternare il proprio pensiero, ritrovare la dignità di una scrittura sobria, essenziale; che le parole siano portatrici di verità ed energia.
Nella parte finale del mio libro viene riportata una nota in prima persona dell’autore, che “sembra” chiudere il cerchio, una serie di avvenimenti che recano un’inequivocabile risposta. Ma il cerchio che sembra chiudersi in realtà ne genera uno piu ampio, come fa un sasso che cade nello stagno, in un continuum sempre alla ricerca di completezza e significato."
"Dalle stelle in poi" è uscito a novembre 2020, vivendo poi il duro periodo che ha segnato e sta segnando ancora l'umanità. Puoi trarre un bilancio di questa tua fatica letteraria? E cosa possiamo aspettarci nel prossimo futuro, narrativamente parlando?
"L’opera appena terminata è solo il primo passo, lo scrittore lo sa; l’attende al varco l’incognita del cammino editoriale, pieno di insidie e di rifiuti. Nell’anno 2020 questo cammino è stato ulteriormente complicato dalla catastrofe della pandemia che ha colpito e sta colpendo l’umanità intera. L’attenzione di ognuno, com’è giusto che sia, è totalmente concentrata sul problema, per cui lo scrittore o l’artista in genere che abbia prodotto un’opera in siffatto momento è consapevole di proporla ad un uditorio distratto.
Cionondimeno egli deve farsi coraggio, consapevole che la necessità di ravvivare la speranza deve avere come portabandiera l’arte. Ma torniamo al seguito del cerchio che sembrava chiudersi ed evolveva invece verso uno più ampio. Come ho già detto il mio testo è nato quasi per caso come prodotto di appunti e riflessioni nell’ambito di una ricerca filosofica e spirituale. Superfluo aggiungere che una tale ricerca non è destinata ad essere esaurita o soddisfatta nel tempo di stesura di un saggio e probabilmente neanche nell’arco di una sola vita.
In seguito la mia attenzione è stata catturata da altre tradizioni religiose e spirituali antiche e moderne: la scuola sapienziale tolteca, con personaggi affascinanti di cui ci narrano gli scrittori C. Castaneda e Miguel Ruiz; le antiche scuole di alchimia, l’arte della trasmutazione interiore dell’uomo; l’affascinante mondo delle antiche religioni orientali, con le loro scuole e metodi di meditazioni.
Sto rinnovando la conoscenza con personalità dalla caratura immensa, i grandi solitari :il gesuita Theylard de Chardin, il fisico Nikola Tesla, C. G. Jung, Eckart Tolle, Ildegarde Bingen, S. Teresa D’avila, Paramhansa Yogananda. Personaggi tanto diversi, apparentemente slegati tra loro, e invece accomunati da un elemento fondamentale: essi tracciarono sentieri diversi, non ebbero paura ad avventurarsi in una ricerca personale, ove la verità potesse rivelarsi attraverso il genio ed il talento di ognuno, scintille diverse ma fondamentali di un’unica fiamma."
Per approfondire
- "Dalle stelle in poi" sul sito dell'editore: link diretto
Immagini e fotografie
- Le fotografie sono pubblicate per gentile concessione di Miriam Giuliani. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione articolo: 18 Aprile 2021
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